Oggi ho affrontato la mia terza prova impegnativa.
Dopo la mezza di Monza e la maratona di New York, il mio appuntamento di oggi è stato la mezza maratona di Verona. Come avete letto sui miei post, le 2 esperienze precedenti sono state molto diverse; la prima molto dura, un po sopra le mie aspettative, la seconda, affrontata con più consapevolezza e con un allenamento più intenso, molto emozionante. Questa mattina, non sono andato a Verona da solo, mi sono presentato all’appuntamento con il mio amico Claudio anche lui runner, da qualche mese. Come nelle altre gare, l’atmosfera è molto particolare. Le persone sono tutte contente ed eccitate, salvo quelle alla loro prima esperienza che non riescono a nascondere una piccola e sana dose di preoccupazione e sorpresa, come il mio compagno di viaggio. Mi sento in forma, anche se gli allenamenti non sono stato proprio regolari, mando un sms alla mia allenatrice che dice: “se il corpo rispecchia la mente, farò una bella gara” La partenza, per motivi organizzativi, avviene con 20 minuti di ritardo. L’onda formata da più di 4000 persone, mi obbliga a partire ad alta velocità, causandomi al 2° chilometro un indurimento del muscolo tibiale sinistro. Rallento subito per fare passare il dolore. Il passaggio del 5° chilometro avviene in meno di trenta minuti, penso ‘bella media’ ma soprattutto ‘il dolore è sparito’. Al passaggio del 10° chilometro il mio cronometro segna 1 ora, 1 minuto ed una manciata di secondi, sono molto soddisfatto e mi chiedo per quanto riuscirò a tenere un ritmo del genere (mai raggiunto prima). Al 15° chilometro mi fermo per bere e per rilassare i muscoli, in modo da affrontare l’ultima parte della gara che risulta essere sempre la più impegnativa. Riesco ad individuare ed affiancare un maratoneta, che corre ad un ritmo un po più elevato del mio; mi racconta delle sue esperienze (8 maratone) prende in mano il passo e spronandomi di tanto in tanto, mi accompagna fino alla fine. L’arrivo, molto emozionante, avviene all’interno di un padiglione della fiera in mezzo ad applausi e foto rivolti soprattutto al 1° e al 2° classificato della maratona che proprio negli ultimi 100 metri mi ‘doppiano’. Sono stanco (ma meno dell’altra volta) ma molto molto contento, il mio cronometro segna 2h12’48″ ben oltre 10 minuti sotto il mio ultimo personale. Trovo subito Claudio che alla sua prima esperienza, ha ottenuto un ottimo risultato 1h54′. Non mi rimane che chiamare a casa per raccontare come è andata e per informarli che di li a poco sarei partito per il ritorno. Julia, connessa in tempo reale all’evento, sa già del mio risultato, mi informa delle nuove medie raggiunte, congratulandosi. La cosa non può che farmi molto molto piacere…
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In questo ultimo periodo, tante cose hanno remato contro i miei allenamenti; il freddo, la pioggia, la neve, un piccolo infortunio a Natale, le malattie dei figli, un nuovo negozio da seguire (Ipermela) e altro che non voglio neanche menzionare…
Non mi sono fatto abbattere, da una decina di giorni mi sono iscritto in una palestra e ho corso sul tapis roulant; oggi ho fatto l’ultimo allenamento tranquillo, previsto prima della gara di domenica: un’ora a velocità media. Qualche purista potrebbe gridare allo scandalo, ma credetemi non è una cattiva esperienza; è chiaro che correre all’aria aperta è meglio, senza ombra di dubbio. Correre al coperto sui rulli però presenta sia svantaggi che vantaggi. Diciamo subito che è noioso perchè si corre guardando fissi davanti, chi si allena per mezz’ora non se ne accorge; anche se le postazioni permettono di guardare fuori dalla finestra, lo spettacolo offerto da automobili che circolano per strada e che parcheggiano, non risulta essere tra i più suggestivi. L’ossigeno scarseggia per cui non ti senti a tuo agio con la respirazione; fa troppo caldo e si suda di più; devi essere sempre molto concentrato sui tuoi passi, per non rischiare di cadere con il tappeto che si muove sotto i tuoi piedi. Le cose positive sono: puoi correre a qualsiasi ora, di qualsiasi giorno e con qualsiasi tempo atmosferico; puoi condividere il tuo allenamento con altre persone che si alternano sui tappeti vicini a te; puoi impostare con precisione tempi e velocità, puoi decidere la pendenza e quindi la difficoltà della corsa, puoi in ogni istante variare tutti i parametri controllando contemporaneamente la frequenza cardiaca e alla fine dell’allenamento puoi ottenere le medie; per continuare a rimanere in perfetto equilibrio devi fare molta attenzione della postura e continuare a corregerla; il passo è più ammortizzato, per cui, chi come me ha ancora problemi di peso, preserva un po’ le articolazioni. Comunque speriamo che arrivi presto la Primavera o quantomeno qualche bella giornata, iniziando da domenica prossima per l’appuntamento con la mezza maratona di Verona. |
R. Dalla ValleAppassionato di Giappone e praticante di Ki Aikido mi diletto a scrivere su qualche esperienza che ho vissuto ultimamente... Archives
Giugno 2013
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